A Milano sono già iniziati i lavori di riqualificazione dell’ex area Rizzoli – tra il Parco Lambro e Cimiano – con il progetto “Welcome, feeling at work” firmato dall’architetto giapponese Kengo Kuma.

Le ricerche di Kengo Kuma sono da sempre rivolte all’integrazione dell’architettura nella natura sostenendo la necessità di un passaggio dall’architettura come monumento ad architettura come ambiente.

“Se tocco la terra col mio piede e tocco gli alberi con la mia mano, posso percepire la realtà di un luogo. È questo il mio metodo, è questo il punto di partenza di un dialogo col luogo.” Kengo Kuma

Render © Luxigon Esterno, vista dall’alto, lato Sud-Est
Render © Kengo Kuma and Associates, facciata esterna, retro
Render © Kengo Kuma and Associates, Atrio

Il progetto a Milano ha l’intento di riqualificare l’intera zona, verranno creati spazi pubblici, uffici, auditorium, spazi di co-working, ma anche ristoranti e bar, negozi, un supermercato e un’area wellness, luoghi per eventi e mostre. A caratterizzare l’intero progetto sarà una fusione importante con la natura che verrà totalmente integrata nell’architettura con orti, giardini fioriti e camminamenti.

A proposito di piante, durante la 17. Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia è stata annunciata una importante collaborazione: per quanto riguarda la parte biofilica sarà il botanico italiano Stefano Mancuso ad affiancare lo studio giapponese di Kengo Kuma per fare in modo che “Welcome, feeling at work” risulti tra i progetti più sostenibili mai realizzati, anche grazie ad un impiego dell’aspetto vegetale non decorativo, ma essenziale.

“L’attuale pandemia ha costituito un punto di svolta cruciale nella storia dell’umanità. Dimenticate le città prima del Covid-19. Dobbiamo accettare un’epoca di sfollamento e ritorno alla natura. Ecco la rotta da seguire. Abbiamo abbandonato il trend del passato che vedeva la popolazione concentrarsi nelle grandi città. Sino ad oggi, la direzione intrapresa dall’architettura è stata quella di rescindere il rapporto tra uomo e natura. In futuro, il ruolo delle costruzioni sarà quello di connettere i due mondi, esattamente come avviene in Welcome Milano, dove l’architettura propone modi di lavorare e stili di vita nuovi” Kengo Kuma.

Render © Kengo Kuma and Associates, entrata

“Un approccio urbano biofilico riporta vita in città. Welcome sarà l’avvio di una nuova era in cui l’architettura green interviene per ridefinire l’orizzonte urbano, incrementare la qualità dello spazio cittadino e migliorare le attività pubbliche dell’area. (…) Gli elementi naturali nell’architettura, come vegetazione, luce, aria e legno stimolano i sensi e fanno la differenza sul posto di lavoro, sullo stile di vita e migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività. La sostenibilità è il tema principale del nostro futuro e una responsabilità sociale per qualsiasi settore e società.” Yuki Ikeguchi, partner di Kengo Kuma and Associates, designer di “Welcome, feeling at work”.

Tra i miei video IGTV trovate il video “La pianta del mondo” in cui ho raccontato del libro di Stefano Mancuso (di cui ormai sapete che sono una grande fan!), (“La Pianta del Mondo” Ed. Laterza). In particolare nel capitolo “La Pianta della Città” è dedicato al tema dell’urbanizzazione. Mancuso è uno scienziato e un grande comunicatore, capace di veicolari messaggi di solito ostici e complicati in modo semplice, alla portata di tutti.

“La superficie occupata dalle città sul pianeta è intorno al 2% delle terre emerse. Da questa minuscola area provengono il 70% della C02, all’incirca l’80% dei rifiuti prodotti dal pianeta e dunque comprendiamo all’istante che è l’idea della città che dobbiamo cambiare. Dobbiamo pensare a una città compatibile con l’ambiente e la mia opinione è che grandi risultati possano essere raggiunti semplicemente utilizzando e introducendo le piante nei luoghi della vita urbana. La mia idea di città del futuro è questa: una città in cui qualunque superficie sia coperta di piante” Stefano Mancuso.

Un nuovo modo di pensare lo spazio urbano, non più come una città rinascimentale in cui le città ideali erano sempre rappresentate completamente edificate e la natura considerata altro dalla città. Oggi la natura deve permeare le nostre città per salvarle.

Render © Kengo Kuma and Associates, corte
Render © Kengo Kuma and Associates, interni uffici

Questo non è l’unico progetto che cerca di fondare natura e architettura, si segue questa direzione anche nel cantiere in corso P39 firmato da Stefano Boeri/Diller Scofidio+Renfro con la sua Torre Botanica e la Serra della biodiversità. Dove 1.700 mq di vegetazione della Torre Botanica, assorbiranno 14 tonnellate di Co2 e produrranno 9 tonnellate di ossigeno l’anno, al pari di un bosco di 10 mila metri quadrati.

Va in questa direzione anche la nuova stazione ferroviaria MilanoSesto disegnata da Renzo Piano a Sesto San Giovanni nell’ex area Falck e i cui lavori sono iniziati pochissimi giorni fa. MilanoSesto, sarà il più grande progetto di rigenerazione urbana in Italia e fra i principali in Europa, una passerella leggerissima, lunga 89 metri e larga 18, sospesa sulla linea ferroviaria esistente per riunire le due parti di Sesto San Giovanni da sempre divise dai binari. Non solo ferrovia ma anche case, negozi, spazi dedicati all’hospitality, un punto panoramico e un parco di 45 ettari.

Le aree abbandonate dalle industrie trovano una nuova rigenerazione con progetti firmati da archistar per creare nuove architetture sostenibili e sempre più green. Speriamo che le nuove costruzioni stabiliscano un nuovo trend e una nuova spinta verde più cosciente a tutta la città e al nostro Paese.