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Erano anni che veniva invocato a gran voce e ora, dopo quasi due anni di lavori, Starbucks ha aperto il suo primo punto vendita in Italia.
La catena americana è scesa in campo nel Bel Paese dove il caffè è questione di religione, in grande stile: innanzitutto ha scelto una location d’eccezione, l’ex palazzo delle poste in piazza Cordusio, a pochi passi dal Duomo di Milano, costruito dall’architetto Luigi Broggi tra il 1899 e il 1901.
Il total look insolito di questo nuovo Starbucks ha stupito tutti: niente beveroni (detto con grande affetto, adoro i Frappuccini, gli intrugli stagionali e le cioccolate con badilate di panna montata), grembiuli verdi e bicchieri di carta, non c’è nemmeno la celebre insegna con la sirena. Visto il pregio dell’edificio storico è stata scelta una sobrissima insegna che recita “Starbucks Reserve Roastery” perché questo non è un normale Starbucks, questa è una vera torrefazione, la terza al mondo dopo Seattle e Shanghai.
2.400 metri quadrati, all’interno di un palazzo storico così importante, è lo store più bello del mondo.
C’è chi arriccia il naso e non ne sentiva la necessità, se per noi italiani potrebbe essere un’esperienza “esotica”, pensate agli stranieri. Starbucks è presente in tutto il mondo, lì tutto segue una procedura con un menù chiarissimo, è facile. Pensate invece all’esperienza in un nostro classico bar: chi spiega ai turisti come fare? Il caffè è espresso, si beve al bancone, lo ordini entrando e magari paghi anche dopo, il tutto senza menù… macchiato, deca, ginseng, d’orzo, in tazza di vetro, marocchino, lungo, ristretto, latte a parte… il bancone di un bar può essere una giungla!
Sapete che Howard Shultz ha avuto l’idea di aprire Starbucks proprio a Milano nel 1983?
“Durante il mio primo viaggio a Milano nel 1983, fui affascinato dal senso di comunità che trovai nei bar della città, il contatto umano così genuino tra i baristi e i loro clienti. L’apertura della Roastery milanese è il cerchio della storia di Starbucks che si chiude. Tutto quello che abbiamo vissuto dal primo momento d’ispirazione 35 anni fa, fino ad oggi, facendo parte della vita quotidiana di milioni di persone in tutto il mondo, lo portiamo in Italia con immenso rispetto offrendo un’esperienza che racchiude tutto il meglio di Starbucks.”
Il cuore dello store è rappresentato da una enorme tostatrice, ma qui non c’è solo caffè: al piano mezzanino c’è uno spazio riservato ai cocktail nel rispetto della tra dizione milanese dell’aperitivo.
Per quanto riguarda il cibo entra in scena la partnership firmata con Princi che ha a disposizione anche un vero forno a legna.
Si potranno anche acquistare piccoli gadget e confezioni di caffè appena tostato, tra cui alcuni caffè disponibili solo nella Roastery di Milano.
Una curiosità da provare? (Magari però quando le code per entrare si saranno un po’ disperse…) il caffè affogato con gelato prodotto al momento con azoto liquido!
Non temete, questo è solo l’inizio con un esordio in grande. Per chi sogna il più classico e semplice Starbucks basterà aspettare ancora qualche mese: sono previste nuove aperture “regular” a fine 2018. Il primo indirizzo da segnarsi sarà vicino a Eataly, in corso Garibaldi, dove ora c’è Dmail.
Pensate se avessero detto all’architetto Broggi che a fine ‘800 ha costruito il palazzo che qui un giorno si sarebbe tostato caffè e ci sarebbe stato persino un forno a legna!
Foto Joshua Trujillo, Connor Surdi – Starbucks