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A Milano c’è un posto nuovo dal fascino misterioso e un po’ segreto: si chiama Six, sei, come i professionisti che l’hanno ideato e sei come il più piccolo dei numeri perfetti.

Six, the ultimate place to be è galleria di design – la Six Gallery, bistrot – Sixième, e boutique di progettazione del verde. Lo spazio, in via Scaldasole 7, a due passi dalla Darsena, si sviluppa attorno a un cortile interno di quelli tipici di Milano, in un edificio cinquecentesco che fu, in principio, un monastero.

La ristrutturazione, a opera degli architetti David Lopez Quincoces e Fanny Bauer Grung, ha rimosso gli strati di intonaco dagli interni e riportato alla luce gli antichi pavimenti e i mattoni a vista delle pareti che sono state dipinte di un grigio molto scuro.

«Volevamo che ogni cosa, dagli arredi alle piante, sembrasse risiedere qui da sempre» – Bauer Grung

Il risultato è un luogo pieno di fascino dove si mescolano alla perfezioni arredi di design moderno di Giò Ponti, Le Corbusier, Pierre Jeanneret, Gabriella Crespi e Isamu Noguchi, vasi orientali, mobili scandinavi, tappeti bohémien, piante esotiche e pareti scure d’ispirazione industriale.

L’idea nasce dall’imprenditore Mauro Orlandelli, un contenitore che riunisse più anime in un risultato d’eccellenza. Ogni professionista ha portato la propria esperienza e cifra stilistica.
C’è l’animo imprenditoriale, l’art director Samuele Savio, la coppia di architetti che ha progettato lo spazio, il musicista Sergio Carnevale (il batterista dei Bluvertigo!), la paesaggista Irene Cuzzaniti (la proprietaria di La Fioreria in Cascina Cuccagna).

Qui si trova una galleria di design, un bistrot dove mangiare, prendere un caffè o un cocktail a tutte le ore e trovare composizioni floreali speciali. In particolare l’angolo dedicato al verde propone anche una selezione di rivieste a tema e oggetti in limited edition.

Non mi resta che lasciarvi l’indirizzo: Six, via Scaldasole 7, Milano.

 

Foto Alberto Strada