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Venerdì scorso sono stata invitata alla preview della mostra “Alexander Girard. A Designer’s Universe” al Vitra Design Museum a Basilea. Non potete immaginare da quanti anni sognavo di visitare il Vitra Campus e finalmente eccomi qui per un’occasione speciale!

Forse il nome di Alexander Girard non vi dice molto ma sono certa che le sue creazioni le conoscete tutti! Pattern, tessuti, stampe… ha saputo ri-portare il colore in un momento in cui imperava il minimalismo. Italo-americano, nato a New York ma cresciuto a Firenze, Girard ha sempre avuto un tratto grafico distintivo, allegro e colorato.

Last Friday I went to the Vitra Design Museum in Basel for the preview of the exhibition “Alexander Girard. A Designer’s Universe”. I always wanted to visit the Vitra Campus and finally I was there for such a special occasion!

Maybe the name of Alexander Girard doesn’t ring a bell to you but I’m sure that you recognize his work! Pattern, fabrics, prints… he re-introduced the colors in the Minimalism era. He was Italian-American, born in New York he was raised in Florence. His trait is totally recognizable, cheerful and colored.

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Ci credete che uno dei designer più moderni e colorati è cresciuto in questa casa a Firenze?

Ci credete che uno dei designer più moderni e colorati è cresciuto in questa casa a Firenze?

Nel 1953 si trasferisce a Santa Fe con la moglie (figura importantissima per la sua vita a carriera, come sempre… dietro un grande uomo c’è una grande donna!). Da qui praticamente si vede il Messico, zona di frontiera dove la presenza dell’arte primitiva è forte e viva. Inizia a collezionare arte Folk e pezzi artigianali da tutto il mondo fino a fondare nel 1978, la Girard Foundation in Santa Fe. Più di 100.000 pezzi tra giocattoli e manufatti artigianali. Il museo diventa una finestra sul mondo, Girard non vuole etichette perché ciò che gli interessa sono le storie che gli oggetti raccontano.

In 1953 he moved in Santa Fe with his wife (very important figure in his life and career, as always… behind a great man there is a great woman!). Here America is still original and the Native and Folk art is clear and sound. He started to collect Folk art and in 1978 founded the Girard Foundation, Folk Art Museum. Here there are over 100,000 pieces, including toys, dolls, icons, and other ethnic expressions. No labels: the museum is a kind of window on the world.

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Alexander Girard and his family posing with items from his folk art collection© Ezra Stoller/ Estostock, photo: Ezra Stoller

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Pezzi del museo di arte Folk esposti al Vitra Design Museum

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Le sue ‘dolls’ per Vitra ricordano le bambole Kachina degli indiani Hopi dell’Arizona, rappresentazione degli spiriti degli antenati, degli animali e della natura, ma anche di esseri mitologici, forze naturali e valori morali e sociali.

In mostra al museo Vitra ci sono più di 700 pezzi, oggetti, disegni, documenti e fotografie provenienti dal suo archivio – il suo essere collezionista lo si percepisce anche dai numerosi e ordinatissimi raccoglitori e scatole pieni di tessuti e texture presenti in mostra – che ricreano l’universo di Alexander Girard.

The exhibition design is being created by the studio Raw Edges, they told through over 700 pieces the story of Alexander Girard as man and designer.  Objects, drawings, documents, photos… many of them are coming from his own archive.

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Exhibition view “The Design Process at Herman Miller”, Walker Art Center, Minneapolis, Michigan, USA, 1975 / Alexander Girard Estate, Vitra Design Museum

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L’allestimento oggi al Vitra Design Museum

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Dovete sapere che ho passato buona parte delle ore di lezione degli ultimi anni di liceo disegnando piantine di case. Sognavo di fare l’architetto e l’elemento costante in ogni mia piantina era la “zona conversazione”… è stato emozionante riconoscere la fonte della mia ispirazione!

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You have to know that when I was at High School I drew all the time houses floor plans and what couldn’t ever missed was the “conversation corner”… it was exciting recognize in Girard my inspiration!

Miller House, Columbus, Indiana, USA. Architettura Eames – interni Alexander Girard, 1953–1957. Oggi la Miller House è dell’Indianapolis Museum of Art e prima o poi andrò a visitarla!

Miller House, Columbus, Indiana, USA. Architettura Eames – interni Alexander Girard, 1953–1957. Oggi la Miller House è dell’Indianapolis Museum of Art e prima o poi andrò a visitarla!

Guide di eccezione alla mostra sono stati i nipoti di Alexander Girard, due persone magnifiche, totalmente carismatiche e coinvolgenti che hanno saputo raccontare l’uomo e il designer!
La mostra è una bellissima esposizione del saper fare e della professionalità di un uomo che dietro ogni progetto ha saputo immaginare e creare un universo intero. Un esempio: nel 1960 gli fu commissionato il ristorante La Fonda del Sol a Manhattan. Girard ne ha curato ogni singolo dettaglio: pavimenti, pareti, arredi, decorazioni, divise dei camerieri, quadri, bicchieri, piatti, tovaglie, menu, fino ad arrivare alle scatole dei fiammiferi o ai sottobicchieri. Non un semplice ristorante, ma una vera esperienza!

During the visit at the exhibition I had two special guides tour: Girard’s nephews, two super cool, charismatic and passionated persons. The exhibition is beautiful and really interesting.
For every project Girard imagined an entire universe: in 1960 they asked him to design the restaurant La Fonda del Sol in Manhattan. Girard designed every single detail: floors, walls, interiors, decorations, waiter uniforms, glasses, ceramics, tableware, menus… It was not just a restaurant but he gave to visitors a real experience!

Alexander Girard's nephew, our special tour guide!

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La Fonda del Sol, Time-Life Building, New York

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La Fonda del Sol, Time-Life Building, New York

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La Fonda del Sol, Time-Life Building, New York – il menu

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La Fonda del Sol, Time-Life Building, New York – le divise dei camerieri. Photo: Charles Eames (!!)

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La Fonda del Sol, Time-Life Building, New York

Non solo… Girard ha persino curato nel 1965 (oggi si direbbe re-brandizzato) l’immagine di una compagnia aerea: la Braniff Airways. Ha ridisegnato tutto, dalle bustine di zucchero (o a quelle per il vomito!) fino alla livrea degli aerei! È stato il primo a scegliere colori accesi in modo che gli aerei fossero riconoscibili anche da terra! … devo chiedere a Filippo di scrivere un post su questo!

Girard designed in 1965 (today we would say re-branding) the Braniff Airways. He designed everything from sugar packets (or vomit bag!) to planes themselves. Girard was the first one who chose bright colors to make the planes recognizable from the ground. I have to ask Filippo to tell us more about this!

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Consiglio a tutti di visitare la mostra (il Vitra Campus è pazzesco! Scriverò un post dedicato a breve!) o almeno di sfogliare il bellissimo catalogo e scoprire qualcosa in più su Alexander Girard, davvero un personaggio incredibile! Ha saputo giocare con i colori e con la grafica creando un tratto distintivo, riconoscibilissimo ed estremamente attuale!

Visit the exhibition, it’s beautiful (and the Vitra Campus is craziness!) or browse the catalogue and find out more about Alexader Girard, he was a really interesting person and artist. He played with colors and shapes creating an entire Universe!

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Alexander Girard. A Designer’s Universe
Vitra Design Museum
12 marzo 2016 – 29 gennaio 2017