Sostenibilità e biomateriali sono i principali trend nel campo dell’arredo e della moda.

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Oggi designer e biologi lavorano fianco a fianco per creare alternative sostenibili ai materiali tradizionali con una grande attenzione verso la circolarità e il recupero di rifiuti.

Proprio dall’idea di dare nuova vita a scarti di produzioni nel campo dell’industria siciliana dell’agroalimentare, nasce un nuovo e rivoluzionario materiale 100% italiano: Ohoskin. I materiali di partenza sono i frutti più simbolici della Sicilia: arance e fichi d’India.

Ohoskin pelle vegana ricavata dagli scarti di lavorazione di arance e fichi d'india

Ohoskin nasce nel 2019, un progetto di Adriana Santanocito, specializzata in nuovi materiali tessili e tecnologie per la moda sostenibile. L’idea ha portato a creare una pelle vegana molto particolare, ricavata da sottoprodotti di arance e fichi d’India.

“Abbiamo scoperto che il residuo, ciò che resta dalla spremitura degli agrumi e dalla potatura delle pale di fico d’India da parte delle industrie alimentare e cosmetica, aveva le proprietà giuste per creare la spalmatura di un materiale a base vegetale che avesse le stesse applicazioni della pelle di lusso e desse vita a un’economia circolare.” Adriana Santanocito, CEO Ohoskin

Da ciò che resta della lavorazione industriale delle arance per l’industria alimentare e cosmetica, e dal residuo della lavorazione delle pale di fico d’India, viene creato Ohoskin, un biomateriale che sostituisce la pelle animale con una resa estetica incredibile e che si presta ai settori dell’arredamento, della moda e dell’automotive offrendo un prodotto sostenibile, di alta qualità e sopratutto cruelty-free.

Ohoskin oggi esiste in 20 colori e 3 texture.

Ohoskin pelle vegana ricavata dagli scarti di lavorazione di arance e fichi d'india
Ohoskin pelle vegana ricavata dagli scarti di lavorazione di arance e fichi d'india

“L’Italia è il secondo produttore mondiale di fichidindia e il 90% della produzione italiana è in Sicilia. Inoltre, è il terzo Paese del Mediterraneo per produzione di agrumi e il dodicesimo a livello mondiale. Una ricchezza, ma anche un problema. Perché la filiera del ficodindia produce ogni anno circa 600.000 tonnellate di pale dalla potatura. Quella agrumicola, invece, genera circa 700.000 tonnellate di sottoprodotto. Un residuo importante da smaltire con elevati costi ambientali e economici.” Adriana Santanocito, CEO Ohoskin

L’industria della pelle è una delle più inquinanti all’interno dell’industria tessile, dal 2018 c’è stato un incremento delle ricerche su internet per termini come “vegan leather” del +119% (dato riportato nel report Sustainable and Ethical Fashion 2019 di Lyst).

Ricavata dagli scarti di lavorazione delle bucce d’arancia anche Ohmie The Orange Lamp, una lampada da tavolo sostenuta da una campagna di crowdfunding e realizzata dallo studio di design milanese Krill Design.

Ohmie The Orange Lamp, presentata durante la scorsa Design Week a Milano da Milan Icons (via Vincenzo Monti 2) è realizzata e stampata in 3D, 100% naturale e compostabile. I progettisti hanno giocato sia con il colore arancione, sia con il pattern della lampada che richiamano immediatamente la porosità della buccia d’arancia. La lampada da tavolo Ohmie ha un attacco USB e l’interruttore può regolare l’intensità della luce (euro 145).

Ohmie The Orange Lamp, lampada da tavolo stampata in 3D ricavata da scarti di bucce d'arancia


Foto Ohoskin e Ohmie The Orange Lamp.