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Artek è un’azienda finlandese nata negli Anni ’30 che ha contribuito a esportare in tutto il mondo il design scandinavo e l’estetica del legno chiaro di betulla.

Quest’anno Artek compie 85 anni. Ecco 9 cose che forse non sapete di Artek:

Il nome Artek deriva dalla fusione delle parole Arte e Tecnologia, ispirato a uno dei principi di Walter Gropius: Kunst und Technik — eine neue Einheit, arte e tecnologia, una nuova unità.

Alvar Aalto è tra i fondatori dell’azienda insieme alla moglie Aino, la collezionista e gallerista d’arte Maire Gullichsen e lo scrittore e storico dell’arte Nils Gustav Hahl. Quando fondarono Artek Alvar Aalto aveva 37 anni, sua moglie Aino 41, Maire Gullichsen 28 e Nils Gustav Hahl 31.

Courtesy Artek

Artek nasce nel 1935, i suoi fondatori Alvar e Aino Aalto, Maire Gullichsen e Nils-Gustav Hahl, affascinati dai principi del Bauhaus dove si proclamava l’unione tra arte, design e tecnologia, si promettevano non solo di vendere mobili ma di promuovere una nuova e moderna cultura dell’abitare.
Per far questo fin da subito nel negozio nel centro di Helsinki previdero uno spazio per esposizioni e incontri culturali. Non esisteva niente del genere, Artek fu subito un successo.

Nel 1950 Maire Gullichsen aprì la Galerie Artek che rimase attiva per quasi 40 anni. Il lavoro della Gullichsen e della Galerie Artek lasciò un’importante impronta nel panorama artistico finlandese introducendo artisti internazionali come Fernand Léger e Alexander Calder.

Le sperimentazioni di Alvar Aalto con il legno laminato erano già iniziate alla fine degli Anni ’20 con il Sanatorio di Paimo, una struttura per curare la tubercolosi che ha cambiato il concetto e l’archietettura ospedaliera e dove è nata l’iconica sedia Paimo.

Aino Aalto sulla sedia Paimo, 1930. Courtesy Artek

Fu lo storico dell’arte Nils Gustav Hahl a far conoscere gli Aalto a Maire Gullichsen, figlia di uno dei più ricchi industriali della Finlandia.
Hahl è stato direttore di Artek dal 1935 al 1941, anno in cui morì nella Guerra d’Inverno tra Finlandia e Russia.

Per Maire, Aalto costruì tra il 1938 e il 1939 uno dei suoi capolavori: la Villa Mairea, considerata una delle architetture più importanti della storia insieme a ville Savoye di Le Corbusier o Fallingwater di Wright.

La genialità della progettazione di Aalto per Artek fu lo studio di componenti standard che potessero essere usati e assemblati in mobili diversi.

Courtesy Artek
Alvar Aalto, Sedia 66. Courtesy Artek
L’esposizione di Artek alla Triennale di Milano del 1936. Courtesy Artek

Tra le soluzioni più innovative di Alvar Aalto c’è sicuramente la curvatura della “gamba a L”: piegando il legno a 90° riesce a connettere direttamente l’elemento verticale della gamba a quello orizzontale della seduta. Un esempio dell’impiego di questa soluzione è il mitico sgabello 60 a tre gambe, disegnato nel 1933 per la Biblioteca di Viipuri, diventato un’icona (copiatissima) del design nordico.

Courtesy Artek
Sgabello 60. Foto Mikko Ryhanen, credit Artek

Artek rimase degli eredi dei fondatori fino al 1992 quando venne acquistata da una società d’investimenti Svedese e poi dal 2013 è entrata a far parte di Vitra.

Oggi Artek compie 85 anni e nel corso della sua storia ha coinvolto architetti e designer internazionali, dai nordici come Tapio Wirkkala e Eero Aarnio fino ai contemporanei Shigeru Ban, Konstantin Grcic, Hella Jongerius e i fratelli Ronan & Erwan Bouroullec.

Foto cover Mikko Ryhanen, credit Artek