This post is also available in English
Un Bosco Morto è il progetto scenico che l’architetto Stefano Boeri ha realizzato lo scorso anno per la tragedia greca Le Troiane di Euripide al Teatro Greco di Siracusa. Oggi è diventato un film vincitore al Festival di Venezia.
L’allestimento è stato realizzato con 400 tronchi degli abeti abbattuti violentemente dalla terribile Tempesta Vaia dell’ottobre 2018.
“Un Bosco Morto. Un bosco di alberi uccisi da una tempesta, di tronchi spezzati che coprono il suolo. Quando mi è stato chiesto da Antonio Calbi di immaginare la scenografie per Le Troiane di Euripide al Teatro di Siracusa dirette da Muriel Mayette – Holz, ho subito pensato di portare in scena un paesaggio, piuttosto che una scenografia teatrale. E così, camminando sugli spalti di pietra del teatro e guardando il bosco di cipressi e pini mediterranei che fa da sfondo al palcoscenico, ho subito pensato all’immagine spettacolare e terribile delle migliaia di alberi deposti dalla furia del vento sui monti della Carnia.” Stefano Boeri
Il film “Troiane” racconta il viaggio di questi 400 tronchi dal Friuli al teatro greco di Siracusa. Un racconto di 1500 km dal punto di vista degli alberi. Il cortometraggio, diretto da Stefano Santamato e prodotto da Paolo Soravia – The Blink Fish per Stefano Boeri Architetti, ha vinto il Venice Architecture Short Film Festival 2020 che, durante il Festival del Cinema di Venezia, premia le migliori opere cinematografiche dedicate all’architettura.
In una sola notte, nell’ottobre 2018, pioggia e vento hanno abbattuto 14 milioni di alberi, trasformando distese di boschi montani in uno scenario apocalittico a monito della nostra responsabilità per la salvaguardia degli equilibri naturali e la cura del patrimonio boschivo.
“Le Troiane” di Euripide è una tragedia greca rappresentata per la prima volta nel 415 a.C. Racconta gli eventi accaduti dopo la fine della guerra di Troia, la città è caduta, gli uomini troiani uccisi e le donne devono essere assegnate come schiave ai vincitori, hanno perso tutto ma non la loro dignità. Cassandra, Andromaca, Ecuba, Elena… storie tragiche che rappresentano un’opera dal forte messaggio antimilitare modernissimo. Oltre 2400 anni di storia e di follia dell’uomo. I 400 abeti rossi del Friuli sul palcoscenico sono tornati in posizione eretta e sembrano metterci di fronte alle nostre responsabilità. Ancora una volta il design e l’arte si dimostrano strumenti efficaci di conoscenza e sensibilizzazione anche su temi di attualità.
E dopo essere stati sul palco del teatro greco di Siracusa cos’è successo ai 400 tronchi?
Sono stati destinati a una nuova vita nelle falegnamerie siciliane.
Foto Anastasia Kucherova / Franca Centaro / Tommaso Le Pera