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Domenica 1° luglio sarà il Digital Detox Day, l’occasione per disconnettersi con il proprio telefono e riconnettersi con ciò e chi ci sta intorno.
Anche voi controllate continuamente il telefono e sentite vibrazioni immaginarie? A me accade di continuo. Vivo con in mano l’iPhone: controllo la mail, messaggi, direct sui vari social, like, nuovi follower, commenti, come sta andando il post su Instagram? Controllo il meteo, cerco qualsiasi cosa mi passi per la testa su Google, faccio screenshot continui per fissare idee (che poi puntualmente non ritrovo o di cui non decifro più il significato), scatto una foto, cerco una foto (che al 90% non troverò in una semplice ricerca), aggiungo cose alla lista della spesa (con un’app, ovvio), guardo anche solo l’ora (anche se indosso sempre un orologio)…
Tutto questo per tutto il giorno. Il telefono è l’ultima cosa che vedo quando vado a dormire e la prima quando mi sveglio. Lo so non va tanto bene…
Il 1° luglio sarà l’occasione per disintossicarmi e sarà anche la data che sancirà il mio “andare in maternità”!
Ebbene sì, diciamo che è il momento di concentrarsi sull’avventura che ci aspetta: sono incinta di 39 settimane (e un po’), ho bisogno di finire di preparare le ultime cose, di riposarmi un attimo, di dedicare tempo a questa pancia che sembra sempre più un’anguria, di fermarmi per capire veramente cosa sta per succedere.
Gucki va in maternità.
Qui sul blog ci rivediamo dopo l’estate mentre continueremo a vederci su Facebook e Instagram così da raccontarvi i grandi cambiamenti in arrivo.
Devo dire che sono spaventata. Non è solo l’idea del dolore fisico che mi attende tra pochi giorni (ovvio, ne sono terrorizzata!), ho più paura dei cambiamenti che avverranno. Ho paura di dover rallentare. Rallentare non fa per me.
Chissà se qualcuno si ricorda l’about originario di Gucki…
“Sono veloce. Sono molto veloce.
Cammino veloce, mangio veloce, parlo veloce, imparo veloce, penso veloce, mi metto nei guai veloce, mi agito veloce, sogno veloce, mi addormento veloce, mi sveglio veloce, mi cambio veloce, sono pronta veloce, cambio canale veloce, mi fido veloce, cambio idea veloce, mi stanco veloce, scrivo veloce, noto tutti i dettagli veloce, voglio andare veloce.
Voglio essere più veloce.
Oggi non è mai “adesso”. “Adesso è sempre un secondo fa.
Sono veloce, troppo veloce anche per me stessa.
Sto correndo dietro a me stessa.”
Non c’è una sola fibra “slow” dentro di me. E ora il “rallentare” sembra la parola del momento, quella da cui mi sento quasi perseguitata. “Devi rallentare”. Non so neanche bene come si faccia ma credo che sia quello che debba un po’ succedere.
Ho un’idea romantica dello “slow living”, del godersi i momenti, di prendersi tempo… detto così mi sembra una cosa bellissima e auspicabile, ma sarò capace?
Questa è forse la prima cosa che questo bambino in arrivo mi insegnerà.
Stay tuned!