Ikea ha presentato i risultati del nuovo Life at Home Report, uno dei più grandi progetti di ricerca sull’abitare di tutto il mondo.
Il Life at Home Report compie quest’anno 10 anni e racconta in un viaggio tra passato, presente e futuro, come si sia evoluta la vita in casa.
Questa ricerca nasce dall’incontro e dalle interviste di oltre 250.000 persone in 40 Paesi, tra cui l’Italia, ed è uno strumento fondamentale per conoscere le esigenze delle persone e studiarne soluzioni.
La meraviglia è che questa ricerca è disponibile a tutti! La trovate qui, sul sito di Ikea.
Le Home Visit di Ikea sono celebri, nel 2019 avevo avuto la fortuna di andare in Svezia ai Democratic Design Days di Ikea e tra le attività ci avevano proprio proposto la visita di alcune case protagoniste delle loro “visit”, interviste in cui si cerca di capire le esigenze, le frustrazioni e i sogni delle persone all’interno della propria casa. Un’esperienza meravigliosa!
La casa è, è stata, e sempre sarà in continua evoluzione. Oggi solo il 50% degli italiani si dichiara soddisfatto della propria casa (rispetto al 60% della media globale).
L’approccio alla vita in casa continua a cambiare e Ikea cerca di tradurlo in soluzioni d’arredo.
Alla presentazione del nuovo Life at Home Report è stato davvero interessante ascoltare il Prof. Luca Molinari, Professore di Progettazione Architettonica, Università della Campania L. Vanvitelli e giornalista, che raccontava come la casa sia una domanda aperta sulla nostra vita. Alla base c’è sempre il desiderio, il volere qualcosa. La casa è un organismo, un paesaggio mobile che cambia continuamente, anche le nostre relazioni affettive con gli oggetti cambiano.
Sempre il professor Molinari racconta come post pandemia siamo più consapevoli, e di come crede che la casa del futuro sarà sempre più al centro della rivoluzione globale e diffusa della sostenibilità. La tecnologia sarà presente ma sempre più invisibile, un tempo gli elettrodomestici erano una novità da mostrare, oggi non è più così, si tenderà sempre più a celarla.
La casa è generosità per sé e per gli altri.
Il nuovo Life at Home Report ha evidenziato tre tematiche principali:
- Tecnologia – dal 2014 al 2019 era sempre stata dalla maggior parte delle persone come intrusiva. Durante la pandemia si è trasformata in preziosa alleata. Oggi il 22% ritiene che avere accesso a Internet fa sentire più sicuri in casa.
- Benessere – pre pandemia le attività fuori casa erano sentite come necessarie per migliorare il proprio benessere. Nel 2021 il 61% degli italiani ha modificato gli ambienti domestici per fare spazio alle proprie attività preferite, creando spazi ibridi e multifunzionali.
- Sostenibilità – in passato le questioni ambientali erano percepite come slegate dalla casa, oggi la sostenibilità è diventata una responsabilità diretta per ognuno di noi. Il 28% delle persone dichiara che abitare in modo sostenibile è il fattore più importante per la propria casa ideale.
Nel report di quest’anno per la prima volta è presente anche una parte di ricerca predittiva, una proiezione di come potrebbe evolvere l’abitare nel 2030. Immaginando il futuro si può iniziare a cercare soluzioni.
Ikea dipinge tre scenari:
- Tecnologia diffusa – la casa non sarà più un posto fisso ma in movimento e molto più minimal. Sarà la tecnologia avanzata a rendere tutto questo possibile.
- In armonia con la natura – all’opposto invece si immagina un futuro in cui si “scappa” dalla tecnologia per ridare valore al rapporto con le persone, per cui la nascita di comunità indipendenti e autosufficienti in armonia con la natura.
- Natura + Tecnologia – questa proiezione è una fusione delle due precedenti: si auspica a un futuro in cui case tecnologiche ed ecologiche si integrino.
Io non so come sarà l’abitare nel 2030, non mi sembra un futuro tanto lontano da stravolgere così tanto le città odierne. Sicuramente saremo sempre più sensibili alle tematiche ambientali ma mi auguro anche che sia il senso di comunità a riunire le persone e tenerle insieme in un rapporto di mutuo aiuto e sostegno. Magari a partire da condomini, quartieri, zone.
Voi cosa ne pensate?