Ben ritrovati e buon anno… si sa, è con settembre che veramente tutto ricomincia! Anno nuovo, vita nuova, ah quanto è vero questa volta!
Rieccoci qui, esattamente dove ci eravamo lasciati a fine giugno.
Questa è la maxi storia di come la mia vita è cambiata, capovolta sotto sopra sia finita. Seduto su due piedi qui con te ti parlerò di Tobia, super fico appena arrivato! (Citazioni sempre di un certo livello… se non la capite siete decisamente troppo giovani, correte a farvi una cultura!).
Il 29 giugno pubblicavo l’ultimo post e proclamavo il detox digitale e la mia maternità. Avevo davanti a me ancora una bella settimana in cui avevo programmato totale relax prima che tutto cambiasse e invece… Tobia ha deciso di mettersi in moto proprio quel giorno!
Schiacciato il tasto “pubblica”, pronti via, alle 9 di mattina è iniziato tutto e con tutta calma Tobia è nato nella notte. Neanche un secondo per respirare ma allo stesso tempo dopo essere riuscita a fare tutto (perfettamente da me!).
Nell’ultimo post vi raccontavo di come fossi preoccupata dal dover rallentare ma non sapevo ancora dell’onda anomala che mi avrebbe travolta! Diciamo che tutte le paure frutto del mio cervello sempre in movimento si sono rivelate inesistenti, certo, se ne sono concretizzate altre.
Sono entrata in ospedale come figlia spaventatissima, sono stata moglie dolorante e alla fine madre preoccupata. Il parto è l’inizio, dicono l’evento più traumatico di tutta l’esistenza, ma anche il momento dove non nasce solo una nuova vita, nasce una madre.
Dopo 24 ore Tobia è stato portato nella culla termica per l’ittero. Per entrare in terapia semi-intensiva si deve citofonare. Ma cosa dire? Sono Alessandra? Alessandra Barlassina? Camera 723? Basta solo “sono la mamma di Tobia”. Nel dirlo la prima volta ho provato un misto di timidezza, stupore e smarrimento. Io non la conosco questa mamma di Tobia, come sarà?
Sarà piena di paure, dubbi e domande ma anche se impacciata farà del suo meglio e il resto è tutto da scoprire e inventare!
Intanto mi sono innamorata di quei sorrisi sdentati, degli occhi più azzurri del mare, del nasino più piccolo del mondo, delle manine che stringono il mio dito, dei capelli sempre in piedi, della bocca perfetta, della pelle più morbida della seta, del suo dormire a braccia aperte, delle espressioni buffe, dei piedini minuscoli, del suo essere beato tra le mie braccia.
È proprio il suo dormire a braccia aperte che mi colpisce e commuove di più. È come se accogliesse il mondo a braccia aperte. Tobia è ancora una pagina bianca, tutta da scrivere, senza preconcetti nè paure, pronto ad abbracciare il futuro.
Ora a piccoli passi la vita rientra nei binari quotidiani, ci vuole un nuovo ritmo e nuove forze. Intanto rieccoci come Gucki, la parte migliore di me!