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Domenica 26 marzo ricorre un anniversario speciale: 87 anni fa Guglielmo Marconi, a bordo della nave Elettra ancorata nella baia di Portofino, accendeva le luci dell’esposizione universale di Sidney!
E pensare che a Portofino ci sono stata un milione di volte senza mai notare la targa che ricorda proprio quel giorno sul muro della chiesa di San Giorgio in cima al promontorio.
Era il 1930 e a 22.000 chilometri di distanza, semplicemente “schiacciando un bottone” (tramite segnale radio) Marconi ha acceso le luci del municipio della città australiana.
“Calmissimo, sereno, con una mano in tasca, Guglielmo Marconi tocca per cinque volte un tasto misterioso: cinque linee di tre secondi ognuna: non il minimo cenno di commozione: non un muscolo si è mosso nel viso di Marconi. Un attimo… pochi secondi… Landini (il telegrafista) si agita ancora… alza un braccio. Il marchese Solari guarda Marconi e sorride… Abbiamo compreso… Non sappiamo perché, spontaneamente applaudiamo senza parlare. Siamo tutti commossi. Trema la mano di Landini quando riprende a scrivere: la prima parola è quasi illeggibile “lights”… è la luce, laggiù… il miracolo è compiuto“. *
Un’altra cosa incredibile? Esiste un filmato originale di quel giorno a testimonianza di tutto questo: “Un nuovo prodigio del genio italiano”, in pieno stile fascista.
Nella giornata di domenica, almeno per un attimo, cerchiamo di ricordare quanto sia “miracolosa” la tecnologia di cui disponiamo oggi e di tutte le persone che l’hanno resa possibile!
*da Fabrizio Càlzia, 101 storie su Genova che non ti hanno mai raccontato, Newton Compton Ed.