Alla Triennale di Milano la più grande mostra monografica mai fatta dedicata ad Angelo Mangiarotti (1921-2012), grande Maestro del Novecento, architetto, designer e artista.
La mostra, aperta fino al 23 aprile 2023, ripercorre il lavoro dell’architetto e designer milanese negli oltre 60 anni di attività attraverso disegni, fotografie, oggetti e progetti, molti dei quali mai esposti prima.
Mangiarotti è un personaggio molto conosciuto tra gli architetti, meno fuori dal mondo degli “addetti ai lavori”. Questa mostra si pone anche l’obiettivo di raccontare il suo lavoro e le sue ricerche. Quello
Sono rimasta colpitissima dai disegni di Mangiarotti, meravigliosi fogli di lavoro ricchi di colori e testimonianze di sperimentazioni e studi. La mostra inizia proprio con una “quadreria” dove perdersi nei dettagli.
Bellissimo il racconto che Fulvio Irace, tra i curatori della mostra, fa dello studio di Angelo Mangiarotti, lo descrive dicendo che sembrava di entrare in un’officina più che in uno studio d’architettura: scaffali e scaffali di prototipi e modellini, pareti tappezzate da appunti e disegni. “Era l’habitat del pesce Mangiarotti che si nutriva di quel plancton creativo”.
Mangiarotti nasce a Milano nel 1921 ed è tra i giovani architetti che si sono formati alla professione durante la Guerra. Nella Milano del dopoguerra è impegnato nella ricostruzione con idee nuove come quelle mostrate nel palazzo di via Quadronno dove propone soluzioni flessibili, prospetti variabili, addirittura la facciata è costituita da pannelli modulari di aperture e chiusure che vengono lasciate a scelta di chi abiterà gli spazi: l’architetto dà gli strumenti per creare l’ambiente ideale per chi abita gli spazi.
Nel dopoguerra oltre alla richiesta di abitazioni c’è la necessità di far ripartire il paese con l’industria ed è proprio alle fabbriche a cui Mangiarotti rivolge la sua attenzione per dare dignità alle aziende che sono fondamentali ma hanno anche un grande impatto sul territorio. Propone fabbriche prototipo, da assemblare, concepite come monumento pubblico che onora il territorio e offre un ambiente più funzionale e interessante per chi ci lavora.
Non era interessato all’unicità, alla “firma”, anzi, Mangiarotti proponeva dei modelli e auspicava che venissero ripresi, “copiati”, per sviluppare nuove costruzioni, per dare forma alla modernità.
Negli ultimi due decenni di attività, dagli anni ’90, si è dedicato invece alle infrastrutture. Sue sono infatti le stazioni delle linee ferroviare del Passante di Milano.
Molto interessante un aspetto che la mostra sottolinea e dimostra bene: la multiscalarità del lavoro di Mangiarotti.
Mangiarotti ha lavorato a tutte le scale contemporaneamente, dall’architettura all’oggetto, riportando in tutte la sua capacità di sintesi, la sua ricerca e la bellezza che esprimeva nella sintesi, nel dettaglio.
Curva, torsione e inclinazione: i tre “pilastri” del lavoro di Mangiarotti, si ritrovano nelle grandi architetture e nel singolo oggetto, dalla fabbrica al vaso, come si ritrovano delle “matrici formali” come la colonna rastremata, il fungo, il cono.
L’allestimento della mostra vede la partecipazione di Renzo Piano, tra gli allievi più famosi di Mangiarotti. Sua l’idea di creare all’interno della mostra degli assi prospettici con delle viste su grandi progetti del Maestro.
Questa mostra di Mangiarotti prosegue il racconto di Triennale dei Maestri del design e dell’architettura, divulgando, raccontando e tramandando queste grandi eredità che ci aiutano a riflettere. Un ponte tra la memoria di tutto quello che è stato fatto e il futuro.
Angelo Mangiarotti. Quando le strutture prendono forma
27 gennaio – 23 aprile 2023
Da martedì a domenica: 11.00-20.00
Biglietto intero 12€/ridotto 10€/studenti 6€
Biglietto unico per visitare tutte le mostre in Triennale: 13€
www.triennale.org
Foto Melania Dalle Grave, DSL Studio – Triennale Milano