Dopo oltre 10 anni di attesa, ha aperto l’ADI Design Museum Compasso d’Oro. L’indirizzo non poteva che essere Piazza Compasso d’Oro 1, proprio alle spalle di via Ceresio 7, a pochi passi dal Cimitero Monumentale.
Da una grande attesa deriva sicuramente una grande responsabilità e devo dire che le aspettative non sono state deluse, anzi!
Innanzitutto lo spazio che ospita il nuovo Museo del Compasso d’Oro è bellissimo all’interno dell’ex area industriale tra via Ceresio e via Bramante, un luogo storico degli anni ’30 utilizzato sia come deposito di tram a cavallo sia come impianto di distribuzione di energia elettrica.
Il museo si rivolge a tutti, al grande pubblico, ai turisti, appassionati, studenti, ma anche ai professionisti per questo il taglio dato alle esposizioni sarà sempre trasversale.
Il premio Compasso d’Oro fu creato da La Rinascente, i grandi magazzini milanesi, nel 1954 da un’idea di Gio Ponti, proprio per sottolineare il valore del design nella ricostruzione del tessuto economico e culturale italiano nel dopo Guerra.
Il museo ospiterà una collezione permanente e mostre temporanee.
Anche l’esposizione permanente continuerà a evolversi facendo ruotare gli oltre 2500 oggetti tra quelli premiati e quelli segnalati dal 1954 ad oggi. E soprattutto continuerà ad alimentarsi con le edizioni future.
Il primo allestimento, quello con cui inaugura il Museo del Compasso d’Oro è quello con i 150 progetti premiati con la mostra “Il cucchiaio e la città. Specie di oggetti”.
L’intento dichiarato dal curatore, Beppe Finessi, non è solo quello di celebrare gli oggetti, per quanto iconici, ma per raccontare tutto quello che gli sta attorno con materiali e documenti.
Il museo vuole essere un omaggio ai designer, ai grandi Maestri e ai contemporanei, ma anche ai capitani d’azienda. Qui si celebra il progetto e la produzione che l’ha reso possibile.
Da non perdere il “commento critico”: ogni allestimento in alto riporta una frase, una citazione dei protagonisti del design ma anche di storici e critici che accompagnano nella visita alla scoperta della cultura del design italiano.
Per l’inaugurazione dell’ADI Design Museum, le due mostre temporanee che affiancano la collezione permanente sono dedicate una a Giulio Castelli, mitico fondatore di Kartell, e a Renata Bonfanti, la prima donna ad essere insignita del Compasso d’oro nel 1962 per i suoi intrecci.
Sarà il primo museo in Italia a non avere una biglietteria fisica: i biglietti si acquisteranno attraverso l’App (disponibile su Appstore e Google Play), sul sito del museo (oppure all’ingresso con l’aiuto del personale dotato di appositi Pos). Il museo sarà aperto dal martedì alla domenica, dalle 10.30 alle 20.00.
Nuova è anche tutta la proposta di riduzioni e ingressi gratuiti: biglietto ridotto (9 euro) infatti per gli architetti e ingegneri iscritti all’ordine della provincia di Milano, per chi ha la tessera della Rinascente, in abbinamento con il biglietto della Triennale (con ingresso valido per un mese dall’acquisto). Gratis per docenti, dipendenti, studenti e Alumni IED, bambini sotto i 10 anni… e la vera novità: il museo dei 15 minuti!
Il museo dei 15 minuti
“Le città dei quindici (o venti) minuti”, è un modello urbanistico di città sostenibile di cui si parla moltissimi negli ultimi anni, che consiste nel tentativo di diffondere i servizi sul territorio in modo che ogni quartiere possa offrire i servizi essenziali – per cui anche quelli culturali – che i cittadini possano raggiungere a piedi o in bicicletta. Ne avevo parlato qui su CasaFacile.
I visitatori residenti nei CAP 20121, 20122, 20123, 20124, 20125, 20145, 20149, 20154, 20155, 20158, 20159 avranno diritto a un biglietto ridotto, mentre per gli studenti il biglietto sarà omaggio. Qui potete trovare tutte le info.
Il tema che resta è: si favorisce i residenti di alcune delle zone più centrali e ricche di Milano? Forse.
Comunque sia l’ADI Design Museum Compasso d’Oro è davvero un bel museo, ricchissimo di informazioni e progetti da scoprire. Oggetti che innescano ricordi in ognuno, che connettono il design alla nostra vita perché il design è questo: produzione di oggetti che fanno compagnia nella vita quotidiana.