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È stata davvero un’emozione camminare su The Floating Piers, l’installazione di Christo sul lago d’Iseo. Le passerelle galleggianti più famose del momento valgono davvero tutta l’attesa e la fatica!
Devo dire che sono di parte, sono una storica dell’arte con una grande passione per il lavoro di Christo. All’università fantasticavo di collaborare durante una sua installazione, stimo il suo lavoro e adoro che sia sempre stato una “visione” di coppia, sua e della moglie Jeanne-Claude, purtroppo scomparsa qualche anno fa. È la prima volta che si può interagire in questo modo con una sua installazione. A New York, a Central Park, si poteva passeggiare sotto un tessuto giallo ma ora, sul lago d’Iseo, ci si cammina sopra. La struttura ondeggia, risponde al peso dei passi, si muove… ha quasi una sorta di respiro. Christo consiglia di farne esperienza scalzi, di prendersi il proprio tempo.
Le passerelle sono a pelo d’acqua, infatti le onde del lago salgono leggermente bagnando il tessuto. Un tessuto liscio ma resistente, tutto “plissettato” nella tipica morbidezza e abbondanza di Christo. E sono lunghe, lunghissime!
Ho visitato The Floating Piers mercoledì pomeriggio, c’era tanta gente ma è stato vivibilissimo. Abbiamo prenotato sia il parcheggio che il traghetto da Iseo ed è stato tutto perfetto. Nemmeno un minuto di coda.
Se ancora non ci siete stati e volete andare, fate attenzione: mancano ancora solo 2 giorni. Domenica sera l’installazione chiuderà e da lunedì verrà smontata.
Le prenotazioni dei traghetti sono esaurite, agli imbarcaderi di Iseo ho sentito dire che chi arriva senza biglietto ha un tempo di attesa di circa 2/3 ore prima di poter salire.
Il mio consiglio è di cercare di raggiungere, via barca/traghetto, Sensole, un piccolo paese di Monte Isola. Vi assicuro che è il posto migliore per ammirare da terra l’installazione, avrete davanti a voi l’isola di San Paolo e a meno di un chilometro l’inizio della passerella più corta. Eviterete così la confusione e vi godrete la parte migliore de The Floating Piers.
Se non riuscite o temete troppo la folla, non perdetevi almeno la vista dall’alto. Siete lontani? Non perdetevi un giro virtuale con lo street view di Google!
A tutti quelli che si stracciano le vesti per la durata “troppo breve”: vi ricordo che l’intera opera è stata pagata da Christo con il ricavato delle vendite di progetti e disegni, la navigazione del lago è bloccata e le sue opere sono concepite come temporanee.
Non vi piace il colore scelto? Fatevene una ragione. Io credo che sia semplicemente perfetto, “giallo dalia intenso”, così Christo e Jeanne-Claude l’hanno immaginato. Un colore intenso, ma che si sposa perfettamente con il blu-verde del lago e delle montagne. Lo sposa e abbraccia. I vostri occhi non ne saranno abbagliati ma spalancati.
Mi sono commossa nel vedere Christo navigare al fianco della sua “creatura”, la pelle cotta dal sole, come una fragile vedetta che non vuole perdersi nemmeno un istante di quella visione che ha tanto sognato con l’amata moglie. Vederla finalmente realizzata, ma ormai solo, non deve essere cosa semplice.
Camminare sulla passerella è essere parte di un’opera d’arte, di un sogno, di una visione di un uomo e una donna. Fatelo con coscienza e rispetto.
3 cose a cui fare attenzione:
1. La strada tra Pilzone e Sulzano è interrotta anche ai pedoni.
2. Sabato sera gioca l’Italia, forse potrebbe esserci un calo di presenze e una possibilità in più per poter evitare un po’ di coda.
3. Fa caldo, tanto caldo: portatevi creme protettive, cappellini e acqua.
Enjoy!