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Il design nordico ci affascina con linee minimali, tanto bianco (e nero!), legno naturale, l’atmosfera Hygge e Lagom. Durante il nostro viaggio a Stoccolma questa estate mi sono innamorata dei bellissimi negozi della città, qui trovate il post con i 30 negozi da non perdere per un po’ di shopping in stile nordico.

Tra questi negozi sono rimasta affascinata da uno in particolare, Just Africa, a sud di Gamla Stan, in Södermalmstorg 4. Qui i colori e i pattern africani contaminano il candore e il rigore nordico.

Ho intervistato Lotta di Just Africa, ecco la nostra chiacchierata:

Come avete deciso di aprire un negozio dedicato al design africano nel cuore di Stoccolma?
Il negozio è stato aperto nel 2001 da una donna svedese cresciuta in Burkina Faso. Conosceva molti artigiani e piccoli imprenditori e intuendone il potenziale iniziò a venderli in Svezia. Inizialmente il negozio si chiamava Burkina Faso Boutique e la maggior parte dei prodotti arrivava appunto dal Burkina Faso.
L’idea del negozio è ancora la stessa: creare uno spazio dove designer e artigiani africani possano incontrare il pubblico svedese e per far conoscere agli svedesi colori e materiali non sono comuni in Svezia. Attraverso buon design e prodotti interessanti possiamo creare un interesse per il continente africano e connettere persone dall’altra parte del mondo. Inoltre crediamo nel potere dell’equo mercato che possa diventare una scelta sempre più consapevole.

Un artigiano di Ocean Sole a Nairobi, Kenya, al lavoro per realizzare prodotti ricavati dal riciclo di infradito in gomma.

Le infradito pronte ad essere trasformate in oggetti di design da Ocean Sole a Nairobi, Kenya.

Ocean Sole a Nairobi, Kenya.

Come si svolge la vostra ricerca di prodotti e artigiani?
Cerchiamo sempre brand e designer dal continente africano che sviluppino i loro progetti in modi sostenibili ed etici. Vogliamo promuovere prodotti autentici, prediligiamo le piccole attività locali e cerchiamo di sostenerle. Capita anche che troviamo nuovi marchi interessanti anche sui social network come Instagram e Facebook (o che loro trovino noi). Certamente conoscersi di persona, parlare, sviluppare insieme nuovi progetti, visitare l’Africa, ma anche far visitare a designer e artigiani la Svezia è fondamentale e produce le collaborazioni migliori.

Commissionate e collaborate anche direttamente a linee di prodotti?
Il nostro progetto più importante è la piattaforma STOCKHOLM2day, in cui collaboriamo con designer e artigiani emigrati. Just Africa è il posto perfetto per incontrarsi e fare comunità puntando sull’integrazione africana nel cuore di Stoccolma. Negli ultimi anni l’emigrazione africana in Svezia è aumentata e questo deve riflettersi nella nostra vita quotidiana. Organizziamo pop-up store, mostre d’arte ed eventi dove i giovani designer possono presentarsi al pubblico e raccontare il loro lavoro.

Tessuti da Nigeria e Ghana sono apprezzati sia per realizzare abiti che per la decorazione d’interni.

Cuscini Tribal Textiles, Zambia; Kampala Fair, Uganda; Baobab Batik, Swaziland; Shweshwe fabric dal Sud Africa.

Come vengono accolti i colori e i pattern africani dal design nordico e dagli svedesi?
La Svezia e i paesi scandinavi sono conosciuti per il loro design minimalista e per colori neutri. I colori brillanti però si stanno facendo largo e portando nuova energia nel nostro stile. I prodotti africani piacciono molto e tra i nostri best seller ci sono le stampe West African che vengono usate per realizzare vestiti e decorazioni d’interni. Ma non sono solo i colori e i pattern ad essere apprezzati, i nostri clienti tengono molto all’aspetto del riciclo e materiali eco friendly. Questi prodotti che arrivano da lontano sono fonte d’ispirazione, nuova linfa e maggiore coscienza.

Therese Blomqvist con Sabrina Nkondola da Just Africa. Therese gestisce il negozio per bambini Eco Sthlm. Sabrina è la designer e fondatrice di Sabrina Nkondola, brand che lavora con il riciclo dei tessuti.

Scarpe Panafrica

Jarga Designs, un brand di moda norvegese gestito da una donna di origini del Gambia.

L’evento di Amincouture (parte del progetto STOCKHOLM2day) del designer Amin Ndoye Laye (con il cappello).

Cosa sperate per il futuro del design africano?
Penso che il design sia uno dei modi per creare identità e nuove soluzioni ai problemi di ingiustizia e povertà del mondo. Ovviamente una politica migliore e la libertà per ogni persona sono i primi requisiti, ma anche le idee hanno una forza trascinante. L’Africa è un enorme continente e la mia speranza è che presto smetteremo di parlare di design “africano” e semplicemente ci lasceremo stupire dalla sua qualità e innovazione.

Personalmente sono convinta che molti dei big del design del futuro arriveranno proprio dal continente africano e non saranno solamente colori e bellissimi pattern, ma anche attenzione alla sostenibilità e coscienza etica. Questa potrà essere la via per trovare una nuova strada.