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È ufficiale: il Salone del Mobile è stato cancellato per l’emergenza Coronavirus.
La decisione è stata sicuramente difficile visto l’enorme perdita che comporta: si parla di 120 milioni di euro solo considerando il Salone del Mobile e di altri 230 milioni di indotto per la città con oltre 370 mila presenze nello scorso anno. Questo senza contare quello che muove il Fuorisalone.
In un primo momento era stato annunciato uno spostamento, da aprile a giugno. A fine febbraio, quando le nuove date erano state annunciate, sembrava una riprogrammazione fattibile e ragionevole. Poi le cose sono degenerate e ora non è più uno “spostiamo perché dall’Asia potrebbe non venire nessuno”, ormai è “cancelliamo perché non verrebbe nessuno-nessuno”. Il rischio è troppo alto.
Nessuna speranza di rimandarlo ulteriormente. Sono già state annunciate le nuove date: 13-18 aprile 2021. Sarà l’edizione dei 60 anni del Salone.
E ora?
La rivista inglese Dezeen aveva lanciato – per poi fermare tutto perché accusata di “sciacallaggio” – l’idea di trasformarla in una fiera on-line. Dopo le dovute scuse e spiegazioni (“scusate, non volevamo assolutamente mancare di rispetto a Milano, appropriarci del nome e approfittare dello slot libero. Era solo un’idea, facciamolo insieme, qualcuno ha idee?” Qui potete leggere il testo integrale e qui il commento del direttore editoriale di Domus Walter Mariotti) la presentazione dell’evento si è trasformato in un brainstorming collettivo per trovare idee e soluzioni alternative alla fiera.
Ora che la Design Week di Milano non verrà rimandata ma è stata ufficialmente cancellata, la proposta di una fiera on-line diventa un’alternativa auspicabile se non l’unica strada momentaneamente percorribile.
Aziende e designer hanno progetti pronti, novità da presentare, come farlo senza il palcoscenico più importante del mondo? Spesso lavorano a progetti speciali, i più importanti, per essere presenti al meglio a Milano. E ora?
In molti stanno accarezzando sicuramente l’idea di salire alla ribalta ma credo che in questo momento difficile per tutti ci sia bisogno di rispettare spazi e gerarchie e che ci sia bisogno di ufficialità. Se un’iniziativa on-line deve sostituirsi al Salone del Mobile, allora deve essere guidata dagli organizzatori stessi del Salone. Stessa cosa per il Fuorisalone. E non basta trasformare la fiera in un display digitale.
Questa è l’occasione per il design di disegnare se stesso e il modo e lo spazio in cui presentarsi.
Credo che sia la possibilità di creare qualcosa di nuovo e mai visto che potrebbe cambiare e rendere globale la partecipazione agli eventi.
Da tenere in considerazione che eventi come il Salone non vivono per presentare al pubblico le novità ma di commercio. La versione digitale quindi dovrebbe tenere presente e rendere attuabile questo importante aspetto creando un nuovo modo per fare business.
Tutto questo deve cercare di sopperire la cancellazione della Design Week del 2020 e trasformarsi in uno strumento da affiancare alle edizioni future. Il digitale deve affiancare e supportare, in casi di estrema emergenza possono sopperire, ma mai riusciranno a sostituire equamente la versione reale. In un settore come gli interni dove materiali, colori e co-mo-di-tà sono fondamentali, sarà una sfida difficile da affrontare per il digitale.
Nell’era del digitale, della globalizzazione, della tecnologia, tutto questo può diventare realtà!