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Villa Nemazee fu costruita da Gio Ponti nella zona nord di Tehran alla fine degli Anni ’50, anni del governo dello Scià dove era in atto una grande politica di modernizzazione.
Il progetto, commissionato da Shafi Nemazee, facoltoso uomo d’affari iraniano, è la terza villa costruita da Ponti (le altre due sono in Venezuela) e rappresenta un’importantissima testimonianza architettonica. Per questo motivo era inserita nella lista dei patrimoni culturali dell’Iran fino a che, poco tempo fa, ne è stata rimossa per permetterne la distruzione e lasciare spazio alla costruzione di un hotel a 5 stelle e 20 piani. In difesa della Villa è iniziata una petizione spontanea volta a sensibilizzare la comunità internazionale e le principali autorità del settore perché intervengano a sua difesa. Tra queste si sono mobilitati anche l’UNESCO e il Politecnico di Milano, che già sono coinvolti nella conservazione dell’edificio governativo realizzato sempre da Ponti a Baghdad nel 1955 e danneggiato durante la guerra in Iraq.
Villa Nemazee è stata costruita da Ponti nel 1957 secondo quella che lui definiva “joie d’y vivre” e vi si possono riconoscere tutti i tratti distintivi della sua architettura: le ampie finestre irregolari, la pianta aperta, salotto a doppia altezza, la balconata del soppalco, il patio interno, pareti attrezzate…
A questo progetto collaborarono anche Fausto Melotti (impossibile non notare le sue ceramiche sulla facciata) e Paolo De Poli, design celebre per le sue opere in smalto su metallo.
Ora tocca a noi: salviamo Villa Nemazee, possiamo fare veramente qualcosa firmando la petizione, ecco il link diretto su Change.org.