Tra gli eventi in programma per la Milano Design Week dal 18 al 23 aprile, c’è una location mai aperta prima, una delle dimore storiche più antiche di Milano, da non perdere!
STILL NOW. The dinner è l’evento ideato da Felicia Ferrone, fondatrice e creative director del brand statunitense f f e r r o n e. Sarà una stupefacente festa per gli occhi e l’immaginazione, ambientata nella splendida Villa Mirabello, una villa rinascimentale del XV secolo, una delle dimore storiche più antiche di Milano, aperta per la prima volta durante il Fuorisalone 2023.
Non vedo l’ora di vedere con i miei occhi l’installazione: gli interni rinascimentali faranno da scenografia a un’installazione che mixa vari linguaggi creativi tra passato e presente, il tutto immerso nel colore blu oltremare.
F f e r r o n e presenta le sue iconiche collezioni di bicchieri all’interno di un allestimento artistico: una cena ispirata ai banchetti rinascimentali con continui rimandi al design contemporaneo. Sarà un’esperienza straniante e totalizzante. Un bellissimo focus sugli oggetti e sul loro potere di catalizzare ricordi e storie.
“Cibo e bevande, indipendentemente dal valore, portano gioia alla nostra vita, quando siamo soli o in compagnia. Si tratta di arricchire la tua esperienza, qualcosa che puoi goderti ogni giorno, anche se è il tuo caffè mattutino in un bicchiere speciale o fatto con una teiera che ti rende felice: tutto ciò influenza le tue emozioni. Il design è tutta una questione di emozione.” Felicia Ferrone, fondatrice e creative director di fferrone
Il design è emozione, non potrei essere più d’accordo!
Nelle sale di Villa Mirabello, STILL NOW. The dinner si svela come una mise en place monocromatica che evoca le nature morte dei dipinti del Seicento immerse però in un ultramarino intenso e sacrale. Le collezioni di Ferrone sono contemporanee nel design ma caratterizzate da un tocco retrò e futuristico allo stesso tempo.
“Il neo-grannyismo è la bellezza inequivocabile del buon design, perfettamente proporzionato e disadorno, l’essenza della forma pura che dura nel tempo.” Felicia Ferrone
Ho avuto occasione di fare qualche domanda a Felicia Ferrone, fondatrice e creative director del brand statunitense f f e r r o n e. Ecco la nostra chiacchierata:
D. Com’è ambientare un evento di design contemporaneo in questa location storica così importante e aperta per la prima volta?
R. Il contrasto delle epoche crea il perfetto equilibrio tra l’antichità e il contemporaneo, fornendo la giusta quantità di tensione per completare ed evidenziare ciascuno per la sua unicità. Sottolinea inoltre l’importanza dei riferimenti storici, non con toni nostalgici, ma per comprendere la nostra discendenza, un aspetto fondamentale della mia ricerca e del mio studio che esprime la mia convinzione che il design dovrebbe resistere alla prova del tempo.
D. Come avete trovato la location?
R. Per caso! Liz, che gestisce la nostra società europea, era a un evento durante una videochiamata. Sono rimasta colpita dalla bellezza della villa e ho capito, in quel momento, che doveva essere la nostra location per il progetto della design week. È stato interessante scoprire che pochi a Milano ne conoscono l’esistenza. Un vero gioiello, nascosto, ma in bella vista!
D. Com’è l’interpretazione artistica della tavola per voi?
R. Delizia e celebrazione – gioia per l’inaspettato – celebrazione di come viene servito qualcosa. Cibo e bevande, indipendentemente dal valore, portano gioia alla nostra vita, quando siamo soli o in compagnia. Si tratta di arricchire la tua esperienza, qualcosa che puoi goderti ogni giorno, anche se è il tuo caffè mattutino in un bicchiere speciale o fatto con una teiera che ti rende felice: tutto ciò influenza le tue emozioni. Il design è tutta una questione di emozione.
D. Perché il blu oltremare?
R. Qusto colore giunge direttamente dai miei ricordi d’infanzia: un anello blu di mia nonna, una ciotola di vetro blu che ha ricevuto come regalo di nozze, che ora ha più di 100 anni, oltre alle luci blu sui campi dell’aeroporto. Sono sempre stata attratta da questo colore, ma non riuscivo a trovare un modo per usarlo prima d’ora. Non c’è niente come il blu oltremare: irradia energia dall’interno.
D. Mi racconta qualcosa di più del Neo-grannysmo?
R. Neo-Grannyism, un termine che ho coniato, è iniziato come un’esplorazione della memoria, della forma e della rivalorizzazione per sottolineare quanto il buon design sia un valore che trascende l’obsolescenza e la nostra cultura dell’usa e getta. Non ha nulla a che fare con il tradizionalismo o la conservazione del passato. Il neo-grannyismo è la bellezza inequivocabile del buon design, perfettamente proporzionato e disadorno, l’essenza della forma pura che dura nel tempo.
D. Che rapporto hai con gli oggetti della tua quotidianità?
R. Sono innamorata degli oggetti! Passo molto del mio tempo a guardarli (nei libri, nella vita, su eBay, nei mercatini delle pulci, ecc.) ma, allo stesso tempo, cerco di non avere molti oggetti in casa, quindi è un delicato equilibrio tra la mia ossessione per gli oggetti e il non riempirne la casa. Trovo che non ho bisogno di possedere gli oggetti reali: posso possederli nella mia mente. Questo a volte mi basta. Gli oggetti che possiedo sono tutte cose che amo e mi portano gioia attraverso la loro bellezza, qualcosa che li rende speciali: una proporzione o forma speciale, o funzione, che li rende belli e senza tempo.
D. Come nascono le collezioni in vetro di Felicia Ferrone? Come l’arte del ‘600 diventa spunto creativo?
R. La cristalleria è nata in modo casuale. La Revolution Collection è nata da questa idea che ho avuto mentre vivevo a Milano dopo una serata a cena con gli amici. Quell’idea mi ha portato a prototiparla, fotografarla e farla pubblicare su diverse riviste, dopodiché il design è stato concesso in licenza a una serie di importanti aziende italiane. Ad un certo punto della mia vita, ho deciso di avviare il mio marchio permettendomi di progettare e produrre il mio lavoro. Ho iniziato con la Revolution Collection e poi ho deciso di cimentarmi più con il vetro, dando vita alla Margot Collection, la collezione massimalista, in reazione alla minimalista Revolution Collection. Una collezione ne ha generata un’altra, e così via. È successo nel tempo mentre continuavo a esplorare nuovi metodi di produzione, spingendo i confini della tecnica del vetro con gli artigiani e sfidando le aspettative e i presupposti di ciò che il vetro può essere.
La serie di nature morte nasce dallo studio dei dipinti storici delle cene e degli oggetti che arricchiscono le scene. Ciò ha portato a dipinti di nature morte, molti dei quali contenevano un solo bicchiere e oggetti simili a quelli che avevo raccolto nei mercatini delle pulci, come caraffe d’argento e altri pezzi da portata per la tavola. Ho iniziato a sperimentare da solo questa idea di ricreare le nature morte attraverso la fotografia con la collezione di oggetti che avevo già ricoperto di blu e la mia cristalleria per vedere cosa ne sarebbe potuto derivare. I rapidi test sono stati intriganti e sapevo di dover coinvolgere il mio fotografo di lunga data, Jonathan Allen, in questa serie di fotografie di nature morte.
Grazie ancora a Felicia per avermi dedicato del tempo e per aver risposto a tutte le mie domande. Non vedo l’ora di vedere l’esposizione!