Una casa per la Famiglia Scoiattolo è un libro illustrato appena uscito (Franco Cosimo Panini editore) scritto e disegnato da Martina Tonello. Racconta la ricerca di una nuova casa per la Famiglia Scoiattolo che, insieme al noto agente immobiliare Signor Procione, visiterà tante case eccentriche e stravaganti… realmente esistenti! Infatti le co-protagoniste della storia sono proprio le architetture più iconiche firmate da grandi Maestri come Mies Van Der Rohe, Zaha Hadid, Frank Lloyd Wright, Le Corbusier e Frank Gehry!
Ovviamente sono impazzita, altro che libro per bambini (anche se vi confermo che è piaciuto moltissimo anche ai miei bambini!), ho subito cercato più informazioni sull’autrice, Martina Tonello: la ricerca delle architetture nel libro, le illustrazioni, i dettagli, dovevo assolutamente scoprire di più e non ho potuto trattenermi dallo scriverle. Volevo farle i complimenti e da lì è nata una bellissima chiacchierata che abbiamo trasformato in intervista, eccola qui!
Qualche domanda a Martina Tonello, autrice del libro illustrato “Una casa per la Famiglia Scoiattolo”
D.: La prima riga che si legge sul tuo sito mi ha incuriosita molto: “illustratrice con esperienza in falegnameria”, dimmi di più ti prego!
R.: Sì, l’incontro con il legno è stato un caso, ma ha segnato profondamente il mio modo di pensare. Adesso, riuscire a creare mondi anche con il legno, oltre che con il disegno, mi soddisfa molto.
È iniziato tutto perché ho lavorato un paio d’anni come assistente di un falegname: ci vuole una vita per imparare davvero la falegnameria, ma in quel periodo ho appreso molte cose importanti per me. Questo mi ha portata sia a costruire mobili per la mia casa, ma anche realizzare giocattoli (come questo progetto sperimentale Nella foresta, o veri e propri lavori per clienti (come questo per Uppa).
D.: Tornando alla Casa per la Famiglia Scoiattolo, non sei solo l’illustratrice ma anche l’autrice, come è nata l’idea?
R.: Come per l’altro libro in cui sono sia autrice che illustratrice, L’invasione dei criceti (Camelozampa, 2023), l’idea è nata dalla rielaborazione di esperienze che ho vissuto, in questo caso l’aver passato quasi due anni a visitare case insieme a mio marito, in compagnia degli amati agenti immobiliari! Ho pensato che sarebbe stato divertente combinare un intento da libro divulgativo, far scoprire ai bambini le più famose case della storia dell’architettura, a una vera e propria storia. Il passaggio da idea a lavorazione del libro è avvenuto proprio mentre stavamo per comparare, finalmente, la nostra casetta, nel 2022. Quest’anno ho lavorato ai definitivi, proprio nel momento in cui ho scoperto di aspettare un bimbo, sintonizzandomi totalmente con i protagonisti della mia storia (per fortuna per me solo uno scoiattolino, e non quattro tutti insieme!).
D.: È stato difficile scegliere le architetture? Come le hai selezionate?
R.: Ho frequentato un liceo artistico a indirizzo architettonico, in cui abbiamo studiato per cinque anni ben sette ore alla settimana architettura e progettazione. La maggior parte delle case che ho selezionato le conoscevo perché le avevo studiate durante quegli anni, tra cui ovviamente Le Corbusier, Frank Lloyd Wright e Mies van der Rohe, mentre altre le ho aggiunte dopo, facendo ricerche su case particolari. È stato molto interessante scoprire le case fungo del quartiere Maggiolina a Milano. Per queste aggiunte ringrazio anche Giulia e Alessandro di Franco Cosimo Panini, con cui è stato molto utile confrontarsi!
D.: Cosa significa trasformare delle architetture iconiche in illustrazioni per bambini?
R.: In generale, devo dire che quando lavoro a un libro non è che pensi subito ai bambini.
Lavorare a un albo illustrato per me è come incontrare una storia selvatica, trovata lungo il mio cammino, per cui devo trovare il modo di addomesticarla, se la voglio tenere con me.
Non è semplice e non viene tutto da solo, ma si tratta di un percorso per cui alla fine capisco come incastrare tutto quello che c’è da dire, sempre in modo divertente (per me e per i bambini), possibilmente con interpretazioni a più livelli, ma rimanendo semplice e di immediata comprensione.
Con le architetture di questo libro ho cercato di fare lo stesso, mostrare gli ambienti nei loro punti più interessanti, e soprattutto ci tenevo a usare una doppia pagina piena per presentare la casa nel suo ambiente.
D.: Cosa non può mancare dell’originale? Cosa invece semplifichi?
R.: Mi sento sempre molta responsabilità a disegnare cose reali che devono essere anche divulgative, quindi per me il disegno deve essere davvero fedele. Ho utilizzato varie reference, fra cui disegni progettuali, foto, video di persone che visitavano la casa, rendering. Poi il mio tratto, che è molto grafico, pensa a semplificare tutto: disegno tutto a mano con un pennello in digitale, non vettoriale, e sfumature di colori per rendere le forme.
D.: Come guardano le case i bambini?
R.: Posso dire che spero si divertano ad osservare come sono particolari queste case, e come i loro abitanti interagiscano con esse. Mi piace mettere dettagli e tante piccole situazioni all’interno delle illustrazioni. Durante una lettura del libro a dei bambini, dopo aver visto un po’ di case, ho detto “Ma voi lo sapete che queste case esistono veramente?”. È stato divertente perché è partito un coro di “Noooo non è possibile, sul serio?!”. Molti erano davvero increduli che esistesse davvero una casa che sembra un’astronave, o una casa fungo, o una casa sulla cascata. Mi piace creare questo effetto sorpresa, per questo alla fine del libro c’è una pagina dell’Agenzia Immobiliare Procione con tutte le foto reali delle case che ho disegnato!
D.: Qual è la tua casa preferita del libro?
R.: Ho sempre desiderato visitare la Casa sulla cascata di Wright, quindi lei sicuramente è una delle mie preferite! Anche se l’ultima casa, quella alla fine scelta dalla Famiglia Scoiattolo, è quella in cui ho potuto divertirmi di più nel disegno.
D.: Ho visto che non è il tuo primo libro “di architetture”, hai fatto anche Case nel mondo. Sei appassionata di interni e architettura?
R.: Case nel mondo (scritto da Mariapaola Pesce e pubblicato da ElectaKids), è stato il primo albo al quale ho lavorato con un vero contratto con un vero editore, mentre stavo terminando di studiare all’Accademia di Belle Arti di Bologna cinque anni fa, quando avevo 25 anni. Sicuramente un libro non semplice da realizzare, per la grande ricerca che bisognava fare, e la dimensione delle illustrazioni. Incredibilmente ancora oggi mi piace molto, e sono soddisfatta del risultato! Era stato Davide Calì a mettere in contatto me e questa storia, mi sa che aveva capito prima di me che fossi appassionata di interni e architettura.
Ora aspetto la prossima ispirazione e vedrò se mi porterà ancora nel mondo delle case, o chissà!
Ovviamente io sono già curiosa, Martina, tienimi informata!
Buona lettura!