17 camerini e alcune aree comuni interamente riprogettate e ripensate da 17 studi d’architettura milanesi. Un regalo al Teatro degli Arcimboldi per infondere fiducia al mondo del teatro e sostenere la città di Milano.
A progetti finiti, ognuno può votare il suo camerino preferito!
Un progetto nato da una chiacchierata tra amiche, Marzia Ginocchio, Direttore Generale TAM (Teatro degli Arcimboldi Milano) e l’architetto Giulia Pellegrino.
La pandemia ha messo a dura prova tutti i settori ma soprattutto il mondo dello spettacolo con i cinema e i teatri che hanno dovuto sospendere l’attività per oltre un anno e mezzo. Il Teatro degli Arcimboldi cambia look grazie a questa bellissima iniziativa.
L’architetto Giulia Pellegrino ha chiesto ad architetti e designer milanesi di aiutare il teatro, adottare un camerino e donargli un restyling con l’aiuto delle aziende come partner tecnici. Quella che è nata come un’idea durante una chiacchierata tra amiche ha avuto un riscontro eccezionale, in pochissime ore tutti e 17 i camerini sono stati “adottati” e anzi, il progetto si è allargato ad altri spazi comuni come corridoi, bagni e lavanderia.
Un vero miracolo milanese dove creatività progettuale e intellettuale si sono incontrate dando vita a un progetto speciale, un vero regalo a chi di solito dal palco, regala a noi emozioni.
Come dice l’architetto Giulia Pellegrino che ha coordinato l’intero progetto, fil rouge di tutti gli interventi è stato sicuramente l’incoscienza! “Progettare 15 mq in pochissimo tempo è stata una vera sfida!”.
Ai progettisti sono state fatte poche richieste: uno specchio con le luci per il trucco e uno a figura intera, un’appenderia, uno spazio dove riporre gli oggetti personali, un piccolo angolo per il relax e un immancabile vaso per i fiori di fine spettacolo. Per il resto gli architetti hanno potuto dare libero sfogo alla creatività. Da qui sono nate 17 interpretazioni diverse.
Vi invito a vedere il documentario che racconta l’intero progetto di “Vietato l’ingresso”:
Bellissima la riflessione su cosa sia un camerino, un luogo che deve essere due cose molto diverse allo stesso tempo: è il luogo che accoglie l’artista prima dello spettacolo per cui deve favorire la concentrazione, il riposo, uno spazio dove provare, ma anche il luogo che lo accoglie dopo lo spettacolo con il carico di emozioni e necessità che comporta.
Il camerino è una sorta di filtro tra la dimensione reale e quella dello spettacolo che si concretizza sul palcoscenico, un luogo di trasfigurazione in cui entra l’attore e ne esce il personaggio. Un luogo tra intimità e condivisione.
Scommetto che la sfida lanciata ai progettisti sia stata accolta con entusiasmo anche perché comporta una meravigliosa prova, un misurarsi con uno spazio che ha del magico oltre che una tradizione storica! Alcuni hanno dato libero sfogo al colore e a superfici materiche, altri li hanno resi luoghi di introspezione.
“Vietato l’ingresso” è in realtà un invito a varcare una soglia di solito misteriosa e inaccessibile. Durante la Design Week è stato possibile visitare dal vivo i camerini, sul sito del Teatro Arcimboldi è possibile fare dei tour virtuali e soprattutto votare il proprio camerino preferito.
Foto Luca D. Privitera – “Vietato l’ingresso” Teatro degli Arcimboldi