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Sono finalmente andata in @triennalemilano a veder

Sono finalmente andata in @triennalemilano a vedere la mostra di Gae Aulenti [👉🏻 fino al 12 gennaio]. Tra le varie storie molto interessante quella di Gae Aulenti&la Olivetti: Gae Aulenti era stata chiamata dall’Olivetti per progettare il negozio di Parigi nel 1967 e quello di Buenos Aires nel 68.
A Parigi interviene sull’allestimento degli anni ‘50 di Albini e Franca Helg. l’idea era quella di realizzare una piazza italiana: articola così lo con gradini e livelli diversi. Olivetti era sinonimo di tecnologia moderna e allora anche i materiali dovevano riflettere questo messaggio: venne usato laminato plastico bianco e acciaio inossidabile. 🎈Il tocco di colore era la capsula centrale rossa e c’era anche una scultura in legno africana. Piani d’appoggio ma nessun mobile, solo gli sgabelli per provare le macchine da scrivere. Proprio per il negozio nasce una lampada che diventerà famosissima: chi indovina? Scrivetela nei commenti 👇🏻!

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Oggi pazza: ho cambiato la foto profilo! Non pensa

Oggi pazza: ho cambiato la foto profilo! Non pensavo sarebbe mai successo. Odio i cambiamenti 😂 Sono stata per anni “quella con la foto tutta rosa” 🎀 ma dai, sono cresciuta (👵🏻) e visto che qui iniziamo ad essere tantini (81.000??!? ma davvero??) forse vi devo una presentazione ufficiale. Mi chiamo Alessandra ma per tutti sono diventata Gucki, passo da una all’altra con “gira e spera, il desiderio si avvera!” ✨e proprio un desiderio mi ha portata qui, qui a parlare di design, perché io non faccio design, non progetto (almeno non più o non per il momento), ma mi piace raccontare il design, le sue storie e i suoi personaggi (qui e sul blog, da cui tutto è nato: 👉🏻www.gucki.it). Achille Castiglioni diceva che gli oggetti devono fare compagnia, verissimo! E allora scoprendo le storie che celano li guarderete con occhi nuovi. Da quando lo chiamiamo “design” può sembrare una cosa lontana, a volte fa antipatia, ma il design è la forma dell’abitare. Un argomento che non può non interessare, che siate appassionati o meno, perché sono cose del quotidiano di ciascuno! E poi non c’è mica solo il design “d’autore”! C’è anche quello anonimo (altro amore di Castiglioni), quello estremamente arguto e furbo che stupisce sempre e spesso strappa un sorriso.
Quindi, cosa vi ho detto? Niente di me ma forse avete intuito che qui blatero ma con grande passione! Perché per me il design è una passione vera… che tutto muove!
La foto arriva da un Fuorisalone, altra mia ossession…ehm, passione! Ma ne parleremo perché dopo Natale taaac che in un attimo è aprile e cosa c’è ad aprile?! Milano Design Week!
Ciao!👋🏻 vi aspetto qui!

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Proprio in questi giorni un bar pop-up ha servito

Proprio in questi giorni un bar pop-up ha servito il classico tè inglese nel negozio di Jacquemus a Londra. Nessun bancone ma un taglio nella parete in cui si vedono solo le mani che versano e servono. Molto divertente ma… possiamo dire che @studiopepe_official l’aveva già fatto durante la Milano Design Week del 2018?!! Quello di Studiopepe era un club segreto “Club Unseen” e le mani misteriose servivano cocktail. C’era perfino la parola segreta da sapere all’ingresso e l’invito-tatuaggio, troppo divertente! E soprattutto erano gli albori del grande ritorno degli Anni ‘70. Che visionarie @ariannalellimami e @fleasuperstar 🙌🏻 che dire, se si parla di design Milano 1 - Londra 0!!
Chi si ricorda l’installazione di Studiopepe?

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Accuratissima la serie degli 883: stupenda la rice

Accuratissima la serie degli 883: stupenda la ricerca che hanno fatto per personaggi, dettagli e vestiti. C’è anche il design… ma qui ho notato qualche “errore” curioso. Tutto il design presente nella serie si concentra nella sede di Radio Deejay. Avete notato le icone del design che compaiono? Ce ne sono almeno due che non esistevano nel 1992, anno in cui è ambientata la serie! Le avete notate? Cosa dite, sviste o “licenze poetiche”? Alla fine in quei due colori ci stanno perfettamente!

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Sono stata alla mostra di fotografie di Ugo Mulas

Sono stata alla mostra di fotografie di Ugo Mulas a Palazzo a Reale, Milano. Le mie foto preferite sicuramente i ritratti degli artisti e dei Maestri del design scattati giovani e belli come rockstar negli anni ‘60 ❤️ spesso le immagini più iconiche che abbiamo in mente di artisti, architetti e designer sono firmate proprio da Mulas. In mostra potete vedere le bellissime stampe vintage in bianco e nero. Qual è il vostro ritratto preferito?
Siete già andati a vedere la mostra?

#mostremilano #palazzorealemilano @palazzorealemilano #milanodavedere #yesmilano #vivimilano #ugomulas #fotografia #fotografiavintage #fotodepoca #biancoenerofoto

Nuova super collaborazione: Bottega Veneta & Flos

Nuova super collaborazione: Bottega Veneta & Flos per riportare in produzione (in edizione limitata) una lampada storica del design italiano, il Modello 609 di Gino Sarfatti (la lampada con “la pallina” come base). 👉🏻 cosa ne pensiamo? Da una parte io bene, mi piace la scelta dell’oggetto (*senza entrare nel merito del pellame da un punto di vista etico) dall’altra mi viene da pensare, dopo il Sacco di @zanotta_spa ora @flos Chi sarà il prossimo?? Voi chi dite?
Ps: cerco SEMPRE on-line o ai mercatini questa lampada, prima o poi l’avrò!

#bottegaveneta #flos #floslighting #ginosarfatti #lampadedesign #lampadevintage #designvintage #vintagedesign #lampadadesign

A Milano, in pieno centro, un luogo mitico per il

A Milano, in pieno centro, un luogo mitico per il design&l’architettura. Qui in via Vincenzo Bellini 1 Vico Magistretti ha avuto per tutta la vita il suo studio. Oggi è diventato @fondazionemagistretti e si può visitare! Ci siete già stati?
Organizzano bellissime mostre con interessantissimi materiali d’archivio. 📍Ora, fino al 27 febbraio trovate la mostra “Il Magistretti inglese” - Vico diceva: “Gli inglesi hanno capito un segreto del design: “To look at usual things with unusual eyes”.
🗃️ La Fondazione Magistretti ha fatto una cosa eccezionale: non solo ha digitalizzato l’archivio (un lavoro pazzesco con oltre 30.000 documenti digitalizzati) ma lo ha anche messo on-line rendendolo consultabile gratuitamente a tutti!! 🙌🏻
Un esempio illuminato di condivisione! 👏🏻 cosa ne pensate?

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Quelli bravi (e ggiovani) direbbero “brat” io

Quelli bravi (e ggiovani) direbbero “brat” io dico che ho un debole per il rosso nei dettagli, per gli interni come per borse e scarpe. 🪲🐙Qui addirittura accostato al verde acido, un po’ Gucci, un po’ quel decorativismo che strizza l’occhio agli irresistibili interni vintage. E poi sono decisamente nella mia “tavoli colorati e laccati” era. In cima alla mia wishlist!
Cosa ne dite? Brat? 😶‍🌫️

📷 Era il bellissimo allestimento di @servomuto alla scorsa Milano Design Week firmato da @gaiahomeproject dove tutto era in vendita. Foto @serenaeller

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Una mostra da vedere a Villa Necchi Campiglio a Mi

Una mostra da vedere a Villa Necchi Campiglio a Milano dedicata alle case degli architetti, 71 interni che i più famosi architetti milanesi hanno progettato per se stessi tra gli Anni ’30 e gli Anni ‘70. Si sbircia nelle case di Ettore Sottsass, Franca Helg, Mario Bellini, Joe Colombo, Cini Boeri, Franco Albini, Gae Aulenti, Vico Magistretti, Nanda Vigo…
La mostra è tratta dal bellissimo libro “Nelle Case. Interni milanesi dal 1928 al 1978” @hoeplieditore che metterò nella mia letterina a Babbo Natale!

👉🏻La mostra sarà aperta fino al 16 marzo 2025 e sarà un’ottima scusa per andare – o tornare – a visitare @villanecchicampiglio , la cornice perfetta per parlare di interni milanesi!

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Il gruppo Memphis ha fatto la storia del design. I

Il gruppo Memphis ha fatto la storia del design. I loro pezzi sono nei principali musei del mondo come opere d’arte, oggetti da collezione ma prima di tutto restano mobili e il loro scopo è essere usati nella quotidianità. Ettore Sottsass e gli altri volevano rispondere al design funzionalista con la creazione di oggetti più gioiosi che potessero entrare nelle case di tutti. In foto è la libreria Carlton, divertente e irriverente. Mi è sempre piaciuta, a voi? È bella come una scultura ma è un peccato lasciarla “spoglia”, vuota. Dà il suo meglio quando è usata per il suo scopo: contenere libri! Poi che i suoi piani inclinati non permettano di tenerli canonicamente dritti come soldatini fa parte dell’irriverenza colorata e potente di Memphis!
Nelle foto successive la Carlton che da qualche anno è esposta come una scultura all’aeroporto di Linate, un totem moderno del design grazie alla collaborazione con il Museo del Design di Triennale di Milano. L’avete vista? Ogni volta mi chiedo cosa ne pensino le persone che passano di lì.

ps: mentre guardate queste foto state ascoltando anche il perché del nome “Gruppo Memphis”: si dice che la sera in cui nacque il gruppo, Sottsass e gli altri avessero sentito a ripetizione “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again” di Bob Dylan!

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