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Tolosa si trova in Francia, alle pendici dei Pirenei. Come vi raccontavo nello scorso post, è il punto di partenza ideale per un bellissimo tour della zona della Francia del Sud. Poche settimane fa abbiamo trascorso lì un weekend e ora eccomi a darvi qualche consiglio!

Canal du Midi

Imperdibile è il Canal du Midi, ossia ‘canale del Mezzogiorno’, il canale artificiale più lungo di Francia: collega il fiume Garonna al Mar Mediterraneo scorrendo per 241 chilometri. Una sorta di Naviglio Martesana in versione big! [Se siete di Milano o zona non perdetevi una biciclettata lungo la Martesana. Se vi interessa posso darvi qualche consiglio!].

Dicevamo… il Canal du Midi fa parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco e fu realizzato tra il 1666 e il 1681. È stato fino agli anni ’80 del Novecento una delle vie principali di traffico commerciale (con il canale della Garonna collega l’Oceano Atlantico con il Mar Mediterraneo), dopo un periodo di decadimento è oggi una grande attrazione turistica. Lungo il canale, l’alzaia è stata trasformata in pista ciclabile. Si pedala all’ombra di maestosi filari di platani e si rimane affascinati dall’ingegnosità del sistema delle chiuse (il Canal du Midi ha ben 103 chiuse, tutte funzionanti, che permettono di superare il dislivello di 190 metri).

L’abbiamo seguito per un tratto in macchina, fermandoci alle chiuse, perdendoci tra le campagne meravigliose e piccoli borghi, ma ora sogno di percorrere il canale con le tipiche houseboat che si possono affittare, già fornite di bicicletta, il modo migliore per esplorare la zona.

Carcassonne

A un’ora di macchina da Tolosa si trova Carcassonne. Una meraviglia medievale (prima romana, poi visigota, saracena e franca). Qui reminescenze storiche riaffioreranno nelle vostre menti… Pipino il Breve, la Crociata albigese, l’eresia Catara, la Guerra dei cent’anni…

Arrivare a Carcassonne è davvero emozionante, la cittadella si erge imponente e la vostra fantasia la trasformerà sicuramente in Camelot!

Carcassonne

La mia formazione da storica dell’arte, mi obbliga a un piccolo excursus sull’etica dell’intervento di restauro eseguito a metà ‘800 dall’architetto Eugène Viollet-le-Duc. Mi ricordo perfettamente quanto il nostro professore di Restauro incolpasse Viollet-le-Duc di un’intervento di rifacimento stilistico: descriveva Carcassonne come un enorme “falso storico”. Effettivamente la pratica (e l’etica) del restauro era agli albori e la scuola francese – al contrario di quella inglese di John Ruskin che sosteneva un restauro conservativo – era orientata verso un restauro stilistico: “Restaurare un edificio non è solo mantenerlo, ripararlo o ricostruirlo, è riportarlo ad una condizione completa che potrebbe non essere mai esistita”.

Si crede che i famosi tetti a cono delle torri fossero stati un’invenzione stilistica di Viollet-le-Duc. Che dire però, è estremamente affascinante! Le fortificazioni sono costituite da una doppia cerchia di mura con 53 torri. Carcassone fa parte del patrimonio dell’umanità dell’Unesco.

Obbligatorio perdersi per le stradine, passeggiare sulle mura, bere qualcosa nei bar all’aperto e immaginare dame e cavalieri. Non fatevi scoraggiare dall’affollamento di turisti, nel tardo pomeriggio torna la calma e passeggiare diventa romantico e super affascinante!

Regione di Tarn

Sulla via del ritorno verso Tolosa, abbiamo fatto una deviazione nella regione di Tarn nei Midi-Pirenei e nel parco delle Montagne Noir. La natura selvaggia dei boschi si alterna a meravigliose strade alberate, campi coltivati, dolci colline che salgono fino ai monti. Dopo una crêpes sulle sponde del lago des Montagnè siamo scesi a Castres, una cittadina di fondazione romana. Belle e pittoresche le case affacciate sulle rive de L’Agout.

Lautrec

Qui si torna in un paesaggio di dolci colline, campi coltivati, filari di alberi. Quasi per caso ci siamo diretti a Lautrec. Questo meraviglioso borgo medievale è stata la sorpresa più bella del weekend! Nemmeno citato dalla Lonely Planet, un vero “diamante allo stato grezzo”! Qui si trovano le radici del nome dell’artista Toulouse Lautrec. I Toulouse-Lautrec si ritenevano discendenti da Raimondo V conte di Tolosa che nel 1196 avrebbe dato origine alla stirpe, contraendo matrimonio con Alix, viscontessa di Lautrec.

Lautrec

Passeggiare per Lautrec è come essere teletrasportati in un’altra epoca. Tutto sembra rimasto come allora, perfettamente conservato. Le persone vivono ancora qui, con ritmi antichi e affascinanti. I prodotti tipici della zona sono le violette ricoperte di zucchero e l’aglio rosa. Girate per le viette, lasciatevi affascinare dalla bottega del calzolaio che a mano realizza ancora zoccoli in legno, salite al mulino e rimarrete sbalorditi dal meraviglioso panorama a 360° che lascia correre lo sguardo dai Pirenei al Mediterraneo.

A Lautrec dimenticherete la folla di Carcassonne! Qui la Linguadoca dei trovatori esiste ancora, come permane la bellissima tradizione contadina di appendere a porte e finestre piccoli mazzi di spighe come buon augurio di ricchezza e prosperità.

In questo posto ricco di fascino è terminato il nostro weekend, in un’ora di macchina siamo tornati a Tolosa e al presente, per prendere il volo che ci ha riportato a casa.

Sono stati 3 giorni bellissimi, un viaggio rilassante, rigenerante. Proprio quello di cui avevamo bisogno!

Se ci andrete in vacanza o se avete bisogno di ulteriori consigli, scrivetemi!

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Enjoy!