This post is also available in English

Lo storico showroom di Gervasoni in via Durini 7 a Milano è stato interamente rinnovato: i muri sono stati letteralmente “scavati” recuperando più di 55 cm per ogni parete. Sono stati riportati a mattoni, ricoperti poi con della calce bianca. L’intervento è stato realizzato da Paola Navone, direttore creativo di Gervasoni dal 1998.

Lo spazio assolve in pieno il compito di showroom, diventando un contenitore la cui funzione è ospitare e mostrare gli arredi. Qui gli allestimenti per interni ed esterni ruoteranno durante l’anno. Ora tutto è nei toni del rosa e del blu, con tocchi dorati, ma presto il Natale invaderà tutto con uno speciale allestimento.gervasoni-via-durini-2 gervasoni-via-durini-7

La soluzione di cui mi sono immediatamente innamorata sono le grandi superfici a specchio che simulano le pareti vetrate industriali ora tanto di moda. È un’idea assolutamente da copiare: allarga otticamente la stanza ed è anche super decorativa!gervasoni-via-durini-3 gervasoni-via-durini-4 gervasoni-via-durini-5

Grazie a CasaFacile e al suo spettacolare direttore Giusi Silighini, ho potuto incontrare e intervistare Paola Navone, architetto, designer, art director, arredatrice, viaggiatrice, saggista, insegnante, curatrice… una donna energica che è stata definita “antropologa della creatività”.

«Tutto nasce dai viaggi, un’esperienza totale, dove accumulo immagini che finiscono nel bidone della mia testa. E da lì, all’improvviso, tiro fuori qualcosa»

Paola Navone è una grande scopritrice di culture, dall’Africa all’Asia, ma con “viaggio” intende un atteggiamento della mente. Anche l’andare al supermercato può essere un viaggio stimolante dove si possono fare scoperte affascinanti!gervasoni-via-durini-10 gervasoni-via-durini-11

Ecco com’è andata la nostra chiacchierata:

D. Come è nata l’idea di questo intervento sulle pareti dello showroom di Gervasoni?
R. Avevamo uno showroom da rifare. Abbiamo iniziato a scrostare i muri fino ad arrivare ai mattoni e mi sono resa subito conto di come non dovevamo fare altro. Lo spazio era perfettamente consono alle collezioni. Gli arredi si sarebbero trovati bene qui dentro. Tutto molto semplice! E ci ha  anche permesso di recuperare un bel po’ di spazio!

D. Quando si lavora per delle grandi aziende, come si coniugano le idee creative con l’industrializzazione del prodotto?
R. Questo discorso cambia di volta in volta a seconda di chi è l’interlocutore che si ha davanti. Lavorare con Gervasoni è sempre una bella sfida, propongo le mie idee, le mie “sfide creative” e loro sono sempre contenti, bravi e disponibili nell’accettarle e svilupparle fino ad arrivare alla realizzazione del prodotto. La disponibilità dell’azienda a sperimentare e lavorare con nuovi materiali è una componente importante nel rapporto creativo che si crea tra design e produzione.

Proprio durante l’intervista, arriva un commento fuori campo direttamente dalla famiglia Gervasoni: “Paola è straordinaria: ha una creatività incredibile ma anche la capacità di declinarla in maniera concreta”. Questa “intrusione” dice tantissimo di Paola Navone!

D. Come si approccia alla progettazione di uno spazio?
R. Ogni volta che si progetta uno spazio si risponde ad un’esigenza. È importante rispettare le esigenze della committenza. Qui ad esempio il mio compito era dare una casa a queste collezioni per cui si alterneranno allestimenti che cambieranno gli spazi seguendo le stagioni. Ogni volta ci sarà un tema, ad esempio ora ho immaginato una casa d’autunno, in città, con uno spirito metropolitano.

D. Come si preserva l’identità di un’azienda mentre si disegna una nuova collezione? 
R. Parlando di Gervasoni, da quando abbiamo iniziato a lavorare insieme, abbiamo costruito un’identità aziendale disegnando collezioni contemporanee con un’idea di fondo che richiama la semplicità di arredi camaleontici. Con un semplice gesto, come può essere quello di cambiare un rivestimento, un “vestito”, si può trasformare l’intero oggetto e costruire differenti scenografie. Cerco sempre di spingerli a mantenere in ogni collezione qualche pezzo di intreccio, che è un po’ il collegamento con la loro origine [n.d.r. Gervasoni era nata nel 1882 come piccolo laboratorio artigianale per l’intreccio del vimini].

D. Ho letto che le piace che la gente personalizzi e intervenga sui suoi oggetti. La diverte vedere come ognuno li trasforma?
R. Sì, cerco sempre di spingere tutti a farlo anche se in realtà non è facile trovare persone che siano disponibili. Spesso ho la sensazione che un oggetto venga percepito come definitivo, una volta acquistato e scelto in un certo modo si teme quasi di cambiarlo. E invece l’azione “decorativa” è un grande potere: potrei decorare dei semplici cuscini con dei ricami e questi cambierebbero totalmente il volto dell’intero divano!

paola-navone-gervasoni

La mia chiacchierata con Paola Navone. Foto d’autore… di Giusi Silighini <3

Vi è piaciuta la nostra piccola intervista? Anche a voi è venuto voglia di ricamare cuscini e creare nuove scenografie in casa? Se sì la creatività di Paola Navone ha contagiato anche voi!

Enjoy!

Foto Gervasoni